
La bella Maria Teresina Bardesini, duchessa di Altruria et Egorstizia, Gran Ciambellana di Nosezia e di tutte le Quarturie posò per me per mesi et mesi, nascendo adunque a quell’incantamento che con quello suo bello sorriso assai stranito mi portò all’infinito.
Tale era il suo bell’aspetto che la morbida sua ciccia io bramavo ad insaccare in quella sua veste variopinta di seta et broccato et cangiante et pulcherrimo taftà che ogni dì ella toglieva perché, incautamente, l’ovo si rompeva.
Così lo mio dipinto ogni dì aumentava di valore giacché assai eran le spese di tante ovali et candide et fresche ova, oltre all’impasto di pigmenti in polvere ed essenze et olio di lino et papavero et solventi vari et Trementina, come io solea poi apostrofare la mia bella Teresina allorché, tutta tremante e dispiaciuta, leccava con mestizia l’albume et il rosso d’ovo et poi, a mia insaputa, lo sputava con schioccante gioco di lingua nell’impasto, che orsù et diggià aveo approntato, e aimé divenuto ormai… inverecondo impiastro!
Alterando la consistenza dello mio preparato lo dipinto un bel dì s’era tutto liquefato et così tosto dovetti riiniziare a pittare la pulchella che ormai tenea tra le mani, leggiadramente et in quel suo beneducato et edulcorato et diligente modo, un bell’ovo sodo.
Terminato lo dipinto di ella, la pulchella, non ne seppi più niente.
Ma la fama del dipinto con un bell’ovo sodo tra le dita, mi trasformò la vita et ormai la fila di pulzelle con tra le dita un sodo ovo s’allunga ogni dì et in cor loro bramano lo mio dipinto ed io son convinto dalla loro beltà e pongo sul sofà ova di tacchino pernice struzzo et allodola, anatra et aquila et cicogna et cigno, colomba, cornacchia, corvo, falco, fenicottero, gabbiano et gallina, gufo, merlo, oca, pappagallo et passero pavone pettirosso piccione et poiana pinguino quaglia rondine et struzzo et tucano et colibrì et bella ghiandaia… et rospo ragno tarantola anguilla merluzzo salmone et luminescente sardina…